mercoledì 19 settembre 2012

funcool-mente

"Non sei mai veramente fottuto finchè hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla."

Funcoolo.

venerdì 6 luglio 2012

ZeroCalcarmente! (anche Viakalmente!)

Metti che decidi all'ultimo di partire. Passi a prende l'amico Fritz e in men che non si dica sei allo Sherwood Festival. Bene. Aperitivino, kebabbino, passeggiatina e poi TAK! 20.30 davanti allo stand della webTV del suddetto festival. Perchè? Intervistona a ZeroCalcare(Viakal!), che domani(ieri) va a Milano a presentare il suo libro bello bellino nuoverrimo ristampato a colori. Però, che non si dica che non faccia le cose fatte bene, ne ha portate un pochette di copie pure a Padova. Acquisto frenetico durante l'intervista, pronti per l'autografo!
Una coda di tipo 40minuti. A vedere sfornare dediche con disegnini di armadilli, trichechi e varie ed eventuali. Un monaco amanuense VIP sfruttato dai suoi lettori ciucciafumetti alla Spike (l'unico vampiro biondo mai esistito!)! Che ad essere sincera, io, Viakal, me l'ero immaginato diverso. Più bruttino. E un filo straffottente. Invece no. Eludendo un pò le sue pippe mentali che lo rendono cittadino di Pippementalandia di cui io sono cittadina onoraria da tempo immemore, c'ha proprio gli occhi da buono. Occhi da "vien qua che te dago un struccòtto!" Insomma...Lui, Viakal, ZeroCalcare, c'aveva da fare il figo disegnando le scenografie alle spalle dei 3ARM (3 allegri ragazzi morti). E noi li, in coda. Che ormai s'era pure diventati amici! La ragazza francese e positiva che "No, vedvai che ci fivma il libvo a tuttì pvima di andave a disegnave pev il concevtò!" (trascrivetelo voi un accento francese in Italiano! Provole!) Il gruppetto di amici con la copia in bianco e nero-che a me, vi dirò, piace di più!-con bambini al seguito con cui fare battutine da coda alle poste. Lo sciallo, quello che stava in coda senza troppo socializzare a far foto in esposizione alla torre luminosa. Le fan rumorose (si, quelle che fanno gli urletti!). Bhe insomma..il tempo passa e ormai la coda è diventata una sala da thè per donne anziane. Finchè non arriva il mio turno. E f*n*u*o pure alla profezia dell'Armadillo "Ci dispiace ma Calcare deve andare a disegnare per il concerto. Gli altri libri li segnerà con il suo sangue dopo mezzanotte". E in quel momento leggi negli occhi di quell'uomo la paura di essere travolto dalla sommossa.
Io guardo lui, il mito, il genio. Ti pregò! No! No! NOOOOOO!!! Non andartene! Non così! Almeno sputaci, sul libro! Facci una X! Lasciami un capello da usare come segnalibro! Te prego! ROMANO DE ROMA! TE PREGO! Nun ce lascià! T'ho persino portato i succhi alla Pera!
 E così lui mi guarda. Io lo guardo. Insomma, ci guardiamo. Lui serio, io come fosse appena morto Dobby, li, tra le mie braccia. Poi lui guarda il tipo ricciolo, quello che prima c'aveva fatto l'intervista e che temeva la sommossa, e in un attimo, con scatto felino ed abile mossa mi prende il libro, ci disegna qualcosa, io per qualche attimo non capisco più nulla, proprio faccia alla Kung Fu Panda durante l'ago-puntura. Mi ritrovo il libro di nuovo tra le mani e nella gioia più incontenibile mi scaravento su di lui, me lo abbraccio, e ci dò pure due bacini. Uno per guancia. Però, tesoro mio, nutriti un pelo! Che con il tuo zignomo hai fratturato il mio! Ok...ok..la passione giustifica, però, un pò di ciccia nel posto giusto non guasta mai! (Tipo, ripeto, SULLO ZIGOMO!!).
E in ogni caso ora ho pure io il mio armadillo! Però il mio è biondo e ha l'accento francese!

p.s. Zero....ti LOVVO!
Le foto nel prossimo aggiornamento!

lunedì 2 luglio 2012

Flah forward-mente

Incipit: Felice Maniero è un mafioso assassino. Punto. Rapine alle banche, alle poste, agli aeroporti e ALMENO sette omicidi; il che implica che posso essere di più. Il tutto circa vent'anni fa.
Tutti qui al Paesello se ne ricordano.
Bene.
Con queste premesse vi introduco ad una  mini-fiction on onda su Sky in questi giorni, e della quale ho visto solo la prima parte.
La fiction è tratta da un libro (Monica Zornetta, "La resa. Ascesa, declino e "pentimento" di Felice Maniero", Milano, Baldini Castoldi Dalai ed., 2010).
Il nome di Felice Maniero (detto CICE, o Faccia d'Angelo) non è mai nominato, i luoghi tipicamente lagunari non hanno nome e neppure locazione, ma è chiaro che si stà parlando di lui, della sua storia, anche se piuttosto romanzata.

Estaniamoci un secondo dal rapporto fiction-realtà, e fingiamo per un attimo che questo sia solo un film come tanti altri, un poliziesco vintage ambientato nel periodo del Boom economico veneto.
Ed è, a dirla tutta, pressochè perfetto.
Le location ti fanno respirare quell'aria particolare che ti porta a non vedere differenza tra lo schermo e quello che c'è fuori dalla mia finestra.
E gli attori...tutti con un perfetto accento veneto, dialetto tipico, modi di dire di casa sul grande schermo. (e ad essere sinceri noon proprio facile riprodurre la cadenza veneziana semza sembrare un mongoletto).
L'unica cosa che stona, è l'assena quasi assordante della bestemmia.
No, adesso non prendetela così, come se vessi detto una barzeletta sconcia in chiesa...ma insomma, dei tipici veneti, che han campato di terra ed agricoltura per anni, secondo te, se gli si inceppa il caricatore della pistola si limitano a mandarla repetinamente a funcoolo?
No! Scende un rosario di santi e sante da enciclopedia della bestemmia!
Ovvio, in tivvù mai e poi si può! -anche perchè NO- però fa sorridere notare questa cosa!

Ti trovi a stare quasi dalla parte di questo ragazzo di campagna (si, Campolongo Maggiore E' campagna inoltrata) che fa rapine per comprarsi il Ferrarino.
Piccolo lui! Ha passato la sua infanzia da "puareto"..mica vuole morirci, con le pezze al culo! Tra l'altro è pure intelligente! Non ha studiato e quindi va a far rapine. Logico e giusto.

Poi finisce il film e ti rendi conto della realtà.
Io ricordo ancora quando mio papà è tornato una sera a casa dal lavoro dicendo di aver dovuto fare la sua pausa pranzo nel più assoluto silenzio perchè nel tavolo a fianco al suo stavo seduto Cice. Il mio papà non è uno che ha paura, ma di certo quella sera non era divertito.
Per vedere la seconda puntata devo convincermi che è un film come tanti altri. E gustarlo per quello che è.
Un film con bravi attori. Con una bella fotografia e una colonna sonora particolare (Afterhours, mica caccole!).

gggrrrrrr-mente!

Ecco...pure il CV al supermercato sotto casa. Ho una brillante carriera come cassiera che mi aspetta! (mi piaceva di più fare la lavapiatti!!)

Oh, se c'avete del lavoro sono qui eh!

venerdì 29 giugno 2012

... post.

Avere un blog che nessuno legge ha dei vantaggi.
Tipo quello di poterci scrivere quello che davvero pensi consapevole di non poter fare male a nessuno.
Il 26 ho compiuto gli anni. La giornata peggiore della mia vita.
Tutti a pensare come poter passare bene quel giorno. A modo loro. Ma nessuno, NESSUNO, che si sia chiesto come io avrei voluto passarlo.
Passo l'85% del mio tempo da sola. A disperarmi per la mia misera condizione, a rodermi il fegato perchè non ho futuro ed evidentemente devo avere qualche tara cerebrale per essere impiantata così. Lvoro non ne trovo (di certo per il motivo appena menzionato).
Gli amici che avevo li ho persi tutti. Quelli che ho hanno altri amici e pure i loro c***i.
Genitori che non capiscono ciò che provo e, forse giustamente, si arrabbiano, sorella che pretende di capire. Lei, che mai ha fallito in niente. Moroso che lavora. Lavora. Punto. Io pmi devo infilare tra un impegno e l'altro.
Ecco.
Speravo che almeno per i miei 25 anni quelli che mi stanno intorno (voler bene è un'altra cosa) ci pensassero.
"Come vorrebbe festeggiare Elisa questo giorno?".
Ve lo dico. Volevo una sorpresa. Volevo vedere tutti quelli che hanno un ruolo nella mia vita li, in fila, a dirmi "ti voglio bene".

In 25 anni ho preparato feste e sorprese a tutti, regali, dolcezze, parole dal cuore. E, anche se non si dovrebbe, mi aspettavo qualcosa. Mi aspettavo che qualcuno se ne fottesse di me almeno martedì.
Invece tutti a voler fare, come per gli altri 364 giorni dell'anno, come vogliono.
Ma stavolta io non ci sono stata.
Il che è stato pure peggio.
Mio padre mi ha detto chiaro e tondo chedi me non vuole piu saperne niente. Mia madre comunica conme solo attraverso urla. Mia sorella tra un pò nonmi rivolge più la parola, e il mio ragazzo neppure mi bacia più. Mi tratta come una bambina (vedi ieri sera: "Comincia a tirarti fuori i vestiti per il giorno x, che sai bene che le cose fatte all'ultimo vengono male".)
Volevo una festa a sorpresa. Una chitarra, del vino. Fine.
Non mi frega dei soldi. passo a preoccuparmene ogni santissimo giorno dell'anno. Volevo, in fondo al cuore, una sorpresa.
Avere un piccolo sussulto al cuore.
Invece solo rabbia. Per atteggiamenti che non capivo, per regali che non volevo, che non mi servono. Mi serve sentirmi amata. Sentirmi spronata. E non da persone che si aspettano, che pretendono il mio sorriso.
Non sono felice. Sono stanca e demotivata, triste e senza speranza. In definitiva sola.
Si SOLA. Come un cane. O come un paguro. O come non saprei che altro animale. Sono sola.
E, ripeto, visto che tanto qui non legge niente nessuno lo scrivo. Non ne posso più. Sono al limite. al limite anche della finzione. Sorridere e far finta di nulla perchè poi sennò gli altri siarrabbiano, pensano male.
Sono stanca di alzarmi la mattina con l'ansia e di andarci pure a letto. Sono stanca di non avere mai una soddisfazione. Mai. Solo pesi e sconfitte, e offese, e difficoltà.
(Ho sempre combatutto le batteglie degli amici al loro fianco. Ma io qui, ho solo gente che mi sussurra "Alziamoci e parti". che sia giusto o sbagliato non lo so. Ma il bene che fai MAI ti verrà restituito).
In ogni caso, ci sto pensando davvero. da qualche giorno, da un mese forse. Se io non dovessi più esistere, non sarebbe un sospiro di sollievo per tutti quelli per cui sono un peso e in primo luogo per me? Non dvrei più svegliarmi con l'ansia, perchè  nonmi sveglierei più. Non dovrei più combattere, perchè non avrei più futuro, o per lo meno tanto quanto ne ho ora. Non dovrei più sorridere nche se non ne ho voglia. Non dovrei sorpbirmi le urla e gli insulti degli altri. Non dovrei più passare le notti a piangere terrorizzata dal domani e non poterlo dire a nessuno. NeSsUnO. Perchè come ogni volta che provo adire qualcosa a qualcuno 1) mi sento in colpa, 2) mi vedo rispondere che il mio è solo un essere banale.
La cosa che ad occhi esterni può risultare simpatica è che, al contrario, tutti si sfogano con qualcun altro dei presunti danni che la mia inutilità gli arreca.
Sono stanca. E se esiste un modo per non soffrire più, che non faccia male, che il Signore mi capisca ma lo userò tutto.
Nessun cinismo o atto teatrale. Di certo morire è incredibilmente più facile che vivere in questo modo. Morire. Morire. Morire. Morire. Morire.
Un suono stupido. Niente di che. La cosa divertente, per chi resta, sarà vedere e riconocere le strazianti urla di finto dolore per l'atroce perdita. Quella che prima era inutile presenza.

Trovo il modo. E volevo solo una festa a sorpresa.

Ciao.

lunedì 18 giugno 2012

Non si cambia mai sul serio. Ciò che si è da piccoli lo si resta per tutta la vita. Nasci stronzo, muori stronzo. Nasci sfigato, muori sfigato. Puoi vivere tutte le esperienze che questo mondo ha da offrirti. Puoi scalare la montagna più alta, essere amato dallo sceicco più ricco. Quello che vuoi. Davvero. ma come nasci, resti. Non c'è via di scampo.
E così finisce che io adesso mi trovo qui, a scrivere su uno schermo, a far finta che a qualcuno davvero freghi qualcosa di quello che penso. Fai un test. Spegni il telefono cellulare, che ormai ti ha reso suo schiavo (si si, facciamo finta che ci serva davvero! Se la popolazione ha continuato a crescere per secoli anche senza wap, sms, menate varie ci sarà un motivo) e vedi un pò che tutto diventa davvero più chiaro. Ti sei convinto che TU sei parte di qualcosa. TU sei capace di fare questo e quello, TU hai qualcuno che ti vuole bene. TU TU TU TU. E alla fine, a telefono spento ti rendi conto che quel tuo TU non vale davvero una caxxo. No. Non provare a controbattere. E' così.Se sei nato sfigato da non avere carisma da comico sei fregato. Davvero. Sei TU, con quel fottutissimo TU e basta. Quel tu "TU che non vale un caxxo" è da solo come un cane. Un TU fallito che sogna il prossimo sabato sera. Un TU inutile anche ai cani, anche ai gatti, alle salamandre e ai camaleonti. TU sei inutile. Del resto il mondo gira uguale, il sole sorge uguale e quella stronza che manco ti saluta morirà pure lei come muoiono tutti. E neppure lei farà la differenza. E allora a che caxxo serve scrivere su questo schermo, avere un cellulare, stare su facebook, uscire, vedere il mondo, conoscere gente, lavorare, fare una famiglia se di te e del tuo stupido TU non resta niente. Niente. E non parlo di un ricordo dopo quattro secoli. Parlo del tuo ricordo entro le 24 ore. Nessuno. E neppure puoi lamentarti. Perchè dovresti? Passi per quella, l'unica, che vuole sempre stare al centro dell'attenzione. Quando a te, al tuo TU inutile, è richiesto di essere pronta sempre a rendere gli altri protagonisti della tua vita inutile.
Poi se la vita non ti ha mai regalato niente e lo dici, passi pure per la demente di turno.

Comincia spegnendo il cellulare, passa per lo spegnere il computer. Fai un'altro passo quand vieni tradita dagli amici. Lasciali andare alla loro sorte luminosa. Dimentica la famiglia e gli affetti. La tua presenza è peso e ansia e nervosismo e denaro speso male. Cambia scarpe e siediti, di notte, all'angolo di una strada di campagna con le tue borse e le tue fatiche. Lascia che ti guardino male. Lascia che si chiedano che barbone sei. Ricorda in quell'attimo le fatiche che hai fatto. Fai scendere una lacrima e mandala affancoolo. Guardati le mani e stringi i pugni,finche le unghie nonlacerano i palmi delle mani. Prometti a te stesso, al tu TU non farto fottere mai più. Scrivi a chi ami. Ordinagli di abbandonarti.
Resta sola in compagnia dei tuoi fallimenti e del tuo futuro inutile, utile a nessuno.

Torna a casa. Vai a letto. Dormi. Alzati. Sostieni tua sorella al suo svenimento. L'inutile TU altro non può fare che questo. Non salutare. Non parlare. Rispondi a chi ti chiede cose. taci ancora. Non c'è speranza.
E non c'è peggiore stronzo di te.

giovedì 17 maggio 2012

Dark Shadows-mente

Perchè a noi Tim Burton sce piasce però bisogna metabolizzarlo un momentino.
Dunque, per quest'anno è uscita la sua prima opera e bisogna vederla.
Fatto.
Vi dirò. Appena uscita non ne ero entusiasta. Però lo ripeto: va METABOLIZZATO.

Per niente banale (esclusa la scena alla Twilight! -che però comunque ci stà), ci si possono trovare tutti glielementi distintivi di Tim Burton alias quelle cose che lui mette sempre, in ogni film, non ne può fare a meno, e tu, figlia putativa sua, non puoi fare a meno di non vedere. Le zucche, le spirali, la donna bionda che in un certo senso fa perderela testa al protagonista, il treno...  ed altri dettagli che invece sono alla portata di ogni profano che si approcci al buon Tim e che può trovare anche abbastanza esilaranti (come la sfilza di ritratti della poco angelice Angelica), o l'imporbabile scena di sesso selvaggio. Che in realtà ci voleva pure perchè l'arredamento faceva abbastanza cacare.

Insomma...SPOILERANDO il film parla di questo Fampiro che viene liberato dalla sua bara in cui era stato imprigionato dalla sua domestica strega (follemente innamorata di lui) e che lui usava solo per tenere a bada le SHUE PULSHIONI SHESSHUALI perchè di buona famiglia e follemente, pazzamente, in tutti i luoghi in tutti i mari in tutti in laghi innamorato di una tizia che non si capisce bene perchè abiti nella sua stessa casa, ma che in ogni caso la strega fa suicidare. Così poi non ci pensa più. E trasforma il buon(stronzo!) Padroncino in un Fampiro che poi ci manda tutti i cittadini con i forconi a seppellirlo in una bara di accaio. (ah..non dimentichiamo un dettaglio a pacchi importante! anzi no...ve la metto sotto la chicca acculturata!)
tornato a nuova vita (cameo della McDonald=Mefistofele che ho particolarmante apprezzato!) il nostro Fampiro s'incammina verso la sua casa. Che trova in decadenza e abitata da discendenti che non si capisce. fatto stà che l'impresa ittica di famiglia stà andando gentilmente a mignotte da quando una tizia si è aperta una multinazionale del pesce nel buco che è Collinsport.
E nella casetta bella c'è gente di tutti i tipi. Il simil-maggirdomo che fu Rorshak, la cameriera più vecchia del mondo che avrà centomilasettecentoquattro anni. una ragazza che ha tutta l'aria di essere una fattona di proporzioni inimagginabili, una Padrona di casa che ricorda un'anziana ballerina del bagaglino, inacidita da alcool e malinconia, suo fratello -erotomane e ladro ossessivo compulsivo-, e il figlio del fratello della padrona di casa, un poraccio che assomiglia a mio cognato da piccolo, che vede la mamma fantasma (che poi com'è che se succede nei film ci diciamo "eh beh, ma che c***o! Nessuno ci crede che vede i fantasmi! E' vero è vero è vero!! Tala lì la mamma fantasma!" e poi, usciti dal cinnemma la reazione è "poverino c'ha d'andare da uno bravo"...vabbè.
A  curare la solitudine e le pazzie fantasmagoriche del piccolo c'è una dottoressa imbriagona (mai visto io lo schotch con il latte per colazione...Yaris, dovreste provarlo!) che ci da a sbrega con l'alcool (e pure Enzo Miccio dovrebbe farle visita che insomma, il vestito "carta da parati" meglio di no).

E non dimentichiamoci "Toc Toc sono la nuova istitutrice!" che li non si capisce se è la reincarnazione della morosetta uccisa-suicida o se è solo una pazza furiosa.
Fatto stà che i collins vogliono riprendersi il potere ittico, l'impreditrice duecentenaria strega non vuole e giù di esplosioni, dispetti, sesso selvaggio, finchè il buon(stronzo) Fampiro non decide di dare un ballo, a dimostrazione dello sfarzo della sua famiglia.
E così viene invitato/a Alice Cooper.

(vediamoci stà cantante hippie...eh no..è un uomo. Beh, bella fantasia emmerda che c'hanno avuto i suoi).

fatto stà che stò ballo è un disastro! Nel senso, stà Alice Cooper è anche brava e tutti si divertono, ma il fratello del Padrona di casa viene sgamato mentre si attorciglia (dopo aver ripulito tutti i cappotti dai portafogli) alla tipa che stava al guardarob-lasciando mio cognato di guardia, fuori dalla porta- [non si fa non si fa non si fa], la strega duecentenaria che non era stata invitata arriva tutta incazzosa e sgama i Fampiro a baciarsi in modo piuttosto adolescenziale con la sosia della sua vecchia morosa.

Insomma, è un casino.

Vabbè, non vi dico come va a finire. Sarei troppo cattiva.

Però vedi, m'è piaciuto per questo! Dark Shadows era una soap opera degli anni '70. E il film, con i suoi buchetti di trama è proprio questo. Il flusso di coscienza che ti viene quando provi a fare il riassunto di una puntata della soap. (Figurati a riassumereun'intera soap in un unico film... è come stringere Beautiful nel becco di Titti).

Cose che non mi sono piaciute:
  • il trucco davvero troppo pesante del johnny. In certe scene non riuscivo a levare lo sguardo dalla sua mascella disegnata. Troppo nera. la linea della mascella.
  • i capelli biondi della strega. Pettinati in modo orribile, esattamente come quando io non riesco a farmi stare la riga in parte e sembra che c'ho una fronte come il campo da calcio di Holly e Benji.
Cose che mi sono piaciute:
  • la maniacalità dei dettagli.
  • la struttura flusso di coscienza del film.
  • le battutine all'inglese. 
le apparizioni dei fantasmi. Non ho fatto neppure un micro infarto da Bulldog in questo film,


un dettaglio che voglio sottolineare cercando di essere il più seria possibile. La strega uccide anche i genitori del buon(stronzo) facendogli cadere una statua del cornicione esterno della casa addosso. Uccidendoli sul colpo. Bene, questo dettaglio è uno degli elementi portanto del romanzo di Walpole "Il Castello d'Otranto", definito il primo romanzo gotico nella storia della letteratura.

Frase Celebre: "lei è favorevole alla parità tra i sessi?"
"Cielo! NO! Gli uomini diventerebbero ingestibili!"

Se mi viene in mente altro ve lo zonto! :)
In ogni caso W il trio BURTON_DEPP_ELFMAN!!!!